Come evitare gli incidenti con i paranchi elettrici a fune e a catena

Man using Donati crane.

Donati Sollevamenti S.r.l., società leader nel settore delle gru e degli impianti di sollevamento, spiega le corrette procedure che il personale addetto deve seguire per imbracare, sollevare e muovere in sicurezza i carichi con i paranchi elettrici.

Come si possono evitare gli incidenti nelle aziende che impiegano i paranchi elettrici, sia dei modelli a fune che di quelli a catena? La prima risposta che si può offrire a questa domanda è di impiegare solo materiale certificato, regolarmente installato e collaudato e sottoposto a regolari interventi di revisione e manutenzione.

Se vengono rispettati questi principi allora eventuali infortuni sul lavoro saranno dovuti esclusivamente all’errore umano. In effetti è proprio l’uomo il vero anello debole in quella catena di norme, procedure e sistemi che determina la sicurezza sul lavoro.

Qui di seguito descriviamo alcune delle tipologie di incidenti che più spesso si verificano nell’impiego dei paranchi e che sono causati proprio dal mancato rispetto delle misure di sicurezza da parte del personale.

Alcuni esempi di incidenti con paranchi elettrici a fune o a catena

  1. Superamento dei limiti di sollevamento del paranco. La ditta Rossi ha appena ricevuto un pallet di materiale edile che eccede la portata del paranco. Bisogna scaricare l’autocarro in fretta e non c’è tempo per alleggerire il pallet. L’eccesso di peso non appare eccessivo e già in passato il dispositivo di sollevamento ha dimostrato di poter reggere anche carichi più pesanti. Il pallet viene imbracato e sollevato. Ma mentre viene spostato fuori dal pianale la catena, già usurata, si spezza all’improvviso. Il carico precipita al suolo ma fortunatamente nessun dipendente resta ferito.
  2. Presenza di personale sotto il paranco o nel suo raggio di azione. La via più breve per raggiungere la piattaforma di carico e scarico dagli uffici amministrativi della ditta Bianchi passa attraverso la zona di movimento del carrello del paranco. Per i dipendenti è normale percorrerla anche quando viene spostato un carico. In questo modo risparmiano qualche metro. Un giorno un impiegato, privo di dispositivi di protezione individuale (DPI), esce di corsa dagli uffici per raggiungere un autocarro in partenza. Entra nell’area di azione del paranco proprio nell’istante in cui viene spostato un macchinario. Viene colpito alla testa e perde conoscenza. La prognosi è di un mese.
  3. Imbracatura sbagliata del carico. La ditta Verdi deve caricare su un camion dei ferri di armatura. Invece di utilizzare come previsto dai regolamenti una braca a due bracci ne viene usata una con un braccio solo. Appena i ferri vengono sollevati iniziano a scivolare. Uno degli operai interviene nel tentativo di bilanciarli ma è investito dal carico venendo letteralmente trafitto. Muore dopo alcuni giorni in seguito alle ferite riportate.
  4. Impiego del paranco da parte di personale non addestrato. Il nuovo apprendista della ditta Gialli è sicuro di sé, si sente preparato e ha molta iniziativa. C’è un pallet da caricare e visto che i colleghi non sono ancora rientrati dalla pausa decide di fargli una sorpresa svolgendo da solo questo compito. Ha già usato diverse volte il paranco e controlla che il carico non ecceda i limiti di peso. Il carico sporge fuori dal pallet ma sottovaluta quello che gli sembra solo un dettaglio. Sente i colleghi arrivare e invece di sollevare il pallet lentamente esegue questa manovra in fretta. Quando il carico raggiunge un metro da terra si sbilancia, scivola fuori dall’imbracatura e cade a terra. Anche in questo caso per fortuna nessuno resta ferito.

Qual è il denominatore comune di tutti questi incidenti? L’errore umano. In particolare si possono individuare alcune cause specifiche che ricorrono frequentemente negli incidenti sul lavoro:

  1. la fretta nel voler portare a termine un compito;
  2. la superficialità con cui vengono eseguite le proprie azioni;
  3. la fiducia ingiustificata nelle proprie capacità.

Questi comportamenti degenerano nel mancato rispetto delle norme di sicurezza, anche di quelle più elementari.

Le regole fondamentali per evitare incidenti con i paranchi elettrici

  1. Conoscere la portata massima del paranco. A questo proposito il D.Lgs. 81/2008 stabilisce che gli accessori di sollevamento devono essere marcati per poterne identificare le caratteristiche essenziali ai fini della loro sicura utilizzazione. I ganci impiegati nelle operazioni di sollevamento e trasporto devono riportare incisa o in rilievo e in modo ben leggibile la portata massima ammissibile.
  2. Conoscere l’esatto peso del carico da sollevare. Questo è un tipo di informazione che può essere trovata ad esempio nel Documento di Trasporto (DDT), sulla bolla di pesatura o sulle targhette metalliche dei macchinari. Se non si conoscono questi dati si può utilizzare una bilancia sospesa. In assenza di quest’ultima si può fare una stima in base al tipo di materiale da sollevare e alle sue dimensioni. Quest’ultima opzione richiede molta competenza e non è accettabile quando il margine di errore è elevato.
  3. Non eccedere mai i limiti di sollevamento. Il rispetto di questa regola dipende soprattutto dall’esatta pianificazione dei carichi che dovranno essere movimentati all’interno dell’azienda e quindi dalla corretta scelta del paranco che verrà installato. Esiste comunque la possibilità di evitare il sollevamento di carichi che superano la portata massima del paranco installando un limitatore di carico.
  4. Le zone di movimento del paranco devono essere segnalate. Per evitare che durante il movimento il carico urti il personale o, peggio ancora, si sganci e cada su di esso le zone di movimento devono essere delimitate o marcate sia con segnali orizzontali che verticali. La direttiva europea 92/58/CEE stabilisce a questo proposito le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro.
    Se ricorrono condizioni di pericolo i mezzi di sollevamento devono essere dotati anche di adeguati dispositivi acustici e luminosi di segnalazione oltre che di illuminazione del campo di manovra.
  5. Disporre di adeguate procedure di imbracatura, agganciamento e sgancio del carico. Le funi e gli imbrachi devono essere marcati CE. Nell’imbracare un carico bisogna tenere conto di:
    • lunghezza e angolo al vertice delle funi, due fattori che incidono in maniera sostanziale sullo sforzo dei paranchi. L’angolo di inclinazione della fune deve essere il più acuto possibile per ridurre le sollecitazioni;
    • sagoma del carico, da cui dipende il baricentro e quindi la stabilità durante il sollevamento;
    • presenza di spigoli vivi, che devono essere coperti da spessori o protezione per non danneggiare le funi;
    • impiego di tutti i punti di presa. Macchinari, manufatti in calcestruzzo e cassoni dispongono di appositi punti di presa. È necessario utilizzarli tutti per garantire la stabilità del carico anche se il peso sembra ridotto.
  6. Impiego solo da parte del personale addestrato. L’addestramento degli addetti all’impiego dei paranchi dovrebbe essere affidato a una specifica figura all’interno dell’azienda che segue il manuale di impiego del macchinario rilasciato dalla ditta costruttrice. Il training dovrebbe inoltre rispettare un preciso protocollo in cui vengono registrate tutte le manovre da eseguire, le diverse operazioni di imbracatura e il comportamento a seconda del tipo di carico.